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LinkedIn per giornalisti. Perché esserci

Come sta il tuo profilo LinkedIn? Sai che LinkedIn per giornalisti è vitale? L’hai già aperto oggi per dare uno sguardo al feed e leggere le notizie più interessanti per la tua professione?

Se non hai trovato il tempo per farlo, Houston abbiamo un problema. La buona notizia è che sono qui per darti una mano a risolverlo e qualche consiglio per motivarti a impegnarti.

Il più vecchio dei social network

Sapevi che LinkedIn compirà 18 anni? Ebbene sì, è stato lanciato il 5 maggio del 2003, pochi giorni prima della nascita di mia figlia, e, come lei, tra poco sarà maggiorenne.

Un bel traguardo considerato come sta crescendo con 722 milioni di utenti in 200 Paesi, 33 sedi nel mondo e ben oltre 15.000 dipendenti. BOOM!

Non basta. È disponibile in 24 lingue e, dalla pandemia, è diventato il luogo migliore in cui alimentare e consolidare le proprie connessioni da remoto per trovare o creare lavoro.

Negli Stati Uniti è anche diventato il social network più affidabile per il 73% degli utenti.

Se vuoi approfondire tutti questi dati, li ho trovati nel blog di Hootsuite dedicato a LinkedIn per i professionisti.

Giornalisti e LinkedIn perché è vitale

Un giornalista freelance online cerca notizie, aggiornamenti, contatti e LinkedIn è una fonte autorevole. Gli utenti postano contenuti di valore attinenti alla propria attività e l’algoritmo premia quelli più rilevanti e li mostra nel tuo feed se hai selezionato la tua rete di contatti.

Non fa una piega. E pensa che ogni giorno in tutto il mondo 65 giornalisti della redazione di LinkedIn curano gli aggiornamenti e lavorano per tenere informati e ingaggiati gli utenti.

Insomma un oceano di notizie pronte per essere lette e rielaborate. Ancora non ti ho convinto? Segui la redazione di LinkedIn Notizie – in Italia guidata da Marco Valsecchi e Michele Pierri – e non perdere le analisi, gli approfondimenti e selezioni su argomenti interessanti che aprono la mente sul mondo del lavoro sotto diverse sfaccettature. Giorno per giorno raccolgono i titoli principali in linea con le tue preferenze.

aforisma di Reid Hoffman su LinkedIn

Il social network preferito dai giornalisti

Secondo una ricerca sul “Giornalismo nell’era digitale” condotta da L45 un paio di anni fa, cioè prima del boom post pandemico che ha fatto crescere in modo esponenziale i numeri del social professionale, LinkedIn figura in prima linea tra i social media utilizzati dai giornalisti come fonti di notizie.

Ed è utilizzato in particolare da coloro che ricercano argomenti legati all’economia e alla finanza. A naso, aggiungerei anche al lavoro, considerando la folta presenza di HR tra gli utenti.

Penso poi ai giornalisti freelance italiani che hanno la necessità di mostrare i loro articoli e promuovere la loro attività per farsi trovare da sempre nuovi clienti: testate, ma anche professionisti e aziende che vogliano sperimentare nuove forme di giornalismo come il brand journalism.

Come cominciare a migliorare il proprio profilo LinkedIn per giornalisti

Conosci te stesso. Se hai già letto qualcosa scritto da me, saprai che tendo ad insistere molto sulla consapevolezza per noi freelance. Sono convinta che ogni nostra comunicazione, ogni nostro messaggio, per essere unico, debba contenere parte di noi, del nostro perché.

Allora prima di dare un’occhiata al tuo profilo, chiediti:

  • chi sei, 
  • cosa ti fa sentire bene,
  • perché lo fai,
  • a chi puoi essere utile,
  • dove vuoi arrivare.
Puoi fare personal branding online solo se sai che sei, cosa rappresenti e dove vuoi andare – Luca Maniscalco, Afferma il tuo brand con LinkedIn

Ora osserva questi elementi:

  • com’è la tua foto? Professionale, chiara, sorridente, guardi in camera?
  • e la copertina? Ti rappresenta? Definisce la tua attività?
  • hai completato tutte le sezioni? Sai come selezionarle per renderle visibili?
  • hai modificato l’url pubblico? (lo trovi visualizzando il tuo profilo in alto a destra: cancella il numero che LinkedIn ti attribuisce dopo il nome e scrivi dopo https://www.linkedin.com/in/nomecognome)
  • l’headline fa capire subito cosa fai?
  • il summary racconta veramente di te
  • hai individuato le keyword da inserire nell’headline, nel summary e nelle competenze.

Se qualcosa ti sfugge o vuoi concentrare i tempi, posso aiutarti e se vuoi approfondire l’argomento, trovi qualche informazioni alla pagina dedicata a LinkedIn per la tua professione.

Personal branding su LinkedIn

Di personal branding ho già parlato tempo fa in un altro mio articolo del blog, ma qui ne scrivo associato al social network professionale più amato dai giornalisti.

Una volta che hai reso più presentabile il tuo profilo, puoi cominciare a

  • scrivere post coinvolgenti e pertinenti, magari utilizzando un titolo, qualche emoji e 2/3 hashtag adeguati al contenuto; magari creandone uno originale per farti seguire (il mio è #freelancementor ????)
  • commentare, commentare, commentare in modo rilevante e spendendo qualche parola di senso per aggiungere valore
  • reagire ai post della tua rete
  • scrivere un articolo lungo.

Ecco un altro buon motivo per usare LinkedIn per il personal branding se sei un giornalista. Sfrutta le tue competenze, metti in mostra come scrivi, il tuo stile, gli argomenti che prediligi.

aforisma di Reid Hoffman su LinkedIn

LinkedIn ci mette a disposizione una piattaforma di blogging completa di strumenti di formattazione, inserimento copertina, immagini, aforismi, video, infografiche.

Non sarà come avere un proprio sito, ma, soprattutto se all’inizio non puoi disporre delle risorse per creare la tua casa, è un ottimo punto di partenza. E sai una cosa? Se scriverai degli articoli rilevanti, Google ti premia e potresti arrivare nei primi risultati delle SERP perché LinkedIn ha un’authority molto elevata.

Mi capita di postare contenuti che diventano virali: le persone chiedono di collegarsi, mi leggono, commentano, condividono. E qualche volta LinkedIn Notizie li mette in evidenza.

La tua rete sono le persone che vogliono aiutarti e che tu vuoi aiutare, e questo è veramente potente – Reid Hoffman

 

I tre pilastri per costruire una buona presenza su LinkedIn sono

  • il profilo ottimizzato e con le giuste keyword
  • i contenuti strategicamente redatti
  • la tua rete.

Allora il prossimo passo è costruire e accrescere le connessioni attraverso le interazioni.

Studio la piattaforma da molto tempo, da quando qualche anno fa ho compreso che era un social network più serio per coltivare la propria reputazione online, soprattutto come giornalista.

Negli anni mi sono arrivati clienti, ho conosciuto freelance di valore e sono nate delle collaborazioni.

Devo molto a Maria Letizia Russo, professionista attenta e amica, per tutti i consigli che mi ha dato fuori onda e per la passione che ha saputo trasmettermi quando ancora non avevo compreso le potenzialità di un mezzo potente.

Ti ricordo infine che il digitale richiede tempo. LinkedIn di più. Devi impegnarti ogni giorno per nutrire la tua rete, ascoltarla, seguire le persone di valore che possono ispirarti a migliorare, sempre.

Sai dove trovarmi e puoi anche utilizzare il form per contattarmi, rispondo sempre. Penso sia cortesia. Se non lo faccio per qualche motivo e non mi fosse arrivata la tua email, cercami su LinkedIn.