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Imprenditori di se stessi: come si fa?

Ti ho visto, ci stai pensando: mollo tutto e mi metto in proprio. Una volta si diceva così. Già, diventare imprenditori di se stessi era per pochi.

Cosa significa oggi? E perché dovresti pensarci come freelance? Perché il mondo del lavoro – come il luogo del lavoro – è sempre più mutevole e chiunque deve prepararsi alla mobilità. Anche se oggi ha un contratto e si sente “con le spalle coperte”.

Ti va di scoprire come puoi diventare imprenditore di te stesso anche se sei un dipendente? O forse attraversi un periodo confuso e sogni di più dalla tua vita professionale?

Imprenditori di se stessi: cosa significa

Come è possibile diventare imprenditori di se stessi in un mondo del lavoro in continua evoluzione? Cambiando la propria forma mentale e imparando a essere consapevoli del proprio valore.

Ho risposto subito alla domanda per non lasciarti con il fiato sospeso. In realtà, c’è un universo dietro questa affermazione.

Essere imprenditori di se stessi significa prima di tutto comprendere che il lavoro non arriva dall’alto, ma occorre crearlo e trasformarlo ogni giorno. E noi siamo parte necessaria di questa stessa trasformazione.

scrivania in ufficio vuota
Photo by Chalo Garcia on Unsplash

Il posto fisso non esiste più. Anzi, con la massiccia introduzione dello “smart working” in azienda, anche il posto come luogo di lavoro va completamente ripensato e riorganizzato.

Quando ho iniziato a lavorare, l’assunzione era un traguardo. Poi potevi sederti alla scrivania, imparare cose nuove, magari frequentare corsi di aggiornamento, e sentire alle tue spalle un sistema di protezione solido: malattia e ferie pagate, permessi, incentivi, aumenti e magari anche qualche benefit.

L’imprenditore di se stesso, il freelance come lo intendo io, costruisce questo sistema contando solo su stesso. Se è bravo, tuttavia, ha imparato a contare sugli altri, a chiedere aiuto, a collaborare e a dividere oneri e privilegi in uno scambio reciproco costante con altri freelance.

È la magia del network. Per questo ho dato vita a Freelance Network Italia.

Io: imprenditore di me stesso

Imprenditori di se stessi non si nasce. Si impara, strada facendo: sbagliando e ricominciando. Aggiustando il tiro e rilanciando.

Quando ho lasciato il mio posto fisso capivo a malapena cosa fosse una partita Iva. Non avevo idea di che cosa volesse dire regime fiscale. E quando sono andata per la prima volta dal commercialista, mi tremavano le ginocchia.

Ho rivissuto queste emozioni quando mio nipote mi ha chiesto come fare la prima fattura. Poi ho pensato: dovremmo insegnare alle superiori a essere imprenditori di se stessi. Si eviterebbero tante delusioni e si favorirebbe un sano ottimismo oltre che una maggiore autostima.

Noi italiani siamo creativi, ma ci siamo abituati ad essere attendisti. Ci aspettiamo sempre che siano gli altri a fare qualcosa per noi. Quando ci assumiamo la responsabilità della nostra vita, cambiamo marcia.

Citazione di barbara reverberi per diventare imprenditori di se stessi

Ammetto che sono cresciuta con l’idea che essere umili significasse farsi scoprire dagli altri per le proprie qualità umane e professionali. Soprattutto per non essere arroganti o autocelebrativi.

Oggi questo principio non è più valido: dobbiamo – uso il verbo DOVERE con consapevolezza – mostrare ciò che sappiamo fare.

Da dove si comincia per diventare imprenditori di se stessi?

Si comincia dalla conoscenza di se. Non mi schiodo da questa idea. Anzi, faccio mia una citazione dell’amico Luca Maniscalco nel suo libro, Afferma il tuo brand con LinkedIn, edito da Flaccovio, per confermare che

Puoi fare personal branding online
solo se sai chi sei,
cosa rappresenti e dove vuoi arrivare.
Fatta questa analisi e fissati i tuoi obiettivi,
dovrai trovare il canale giusto

– Luca maniscalco –

Ne ho giusto parlato nel mio post dedicato al personal branding qualche tempo fa. Puoi andare e rileggerlo e trovare qualche spunto interessante oppure puoi metterti in contatto con me per una chiacchierata attraverso il form.

Se hai imparato a conoscerti, potrai

  • allinearti con i tuoi valori
  • capire il tuo perché che ti rende unico
  • attirare a te le persone giuste (che siano collaboratori o clienti)
  • dire “no” se senti che la tua vocina interiore ti mette in guardia
  • imparare a vivere le sfide come occasioni di crescita
  • trovare sempre una soluzione per andare avanti
  • riconoscere che se ce l’hai fatta una volta, riuscirai ancora.

Per questa ragione nei miei percorsi come freelance mentor metto al primo posto una serie di esercizi per capire chi siamo e ti consiglio alcuni test on line per riconoscere i tuoi punti di forza.

È un fatto che spesso, soprattutto noi donne, fatichiamo ad attribuirci il giusto valore. Ci sentiamo sempre in difetto. Abbiamo bisogno di essere iper-preparate per sentirci sicure.

Ti torna? Ecco, anche per questo imparare a conoscersi, a creare di noi l’immagine migliore, può davvero fare la differenza.

Imprenditori di se stessi, insomma, non si nasce. Si apprende. Strada facendo. Sbagliando e correggendo il tiro di volta in volta. Nessuno è perfetto, ma perfettibili sì.

Una volta che siamo diventati consapevoli di chi siamo e di chi vogliamo essere, possiamo pensare ai nostri interlocutori tipo – le nostre buyer personas – a cui indirizzare i nostri servizi e ai nostri obiettivi.

Il bravo imprenditore di se stesso ha una strategia, una rotta da seguire per rimanere attivo e concentrato sulla meta.

imprenditori di se stessi

Per noi freelance ho ideato il metodo FORTE RISATA, un acronimo per ricordare i passaggi vitali per far crescere la propria attività:

  • FORMA MENTIS
  • ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO
  • RIFLESSIONE SULLE RISORSE NECESSARIE
  • AZIONE nella creazione di servizi e comunicazione
  • TALISMANO per avere sempre la propria bussola con se.

3 consigli per partire col piede giusto

Se sei arrivata o arrivato fin qui, già ti sono grata e sono felice se sono stata utile in qualche modo alla tua formazione o informazione.

Ora possiamo mettere le basi per la tras-formazione: quella che ci fa crescere insieme e arrivare lontano. E per partire davvero con il piede giusto è importante che tu abbia fatto scorta di coraggio, volontà e determinazione.

Il coraggio – letteralmente avere cuore – nasce dentro di noi. È il motore della scelta, quello che ci fa prendere la decisione di lasciare una vecchia situazione per buttarci a capo fitto in una nuova condizione.

Se ci pensi è dalle emozioni che nascono i grandi cambiamenti. Pensa alla tua vita. Ogni volta che hai provato una grande emozione, hai scelto: quando lui ti ha lasciata e dalla tristezza è nata un’energia nuova, quando il tuo capo ti ha criticato e dalla rabbia hai deciso di ripartire, quando ti sei sentita o sentito perso e nella disperazione hai trovato una nuova strada.

Il mio secondo consiglio poggia sulla volontà. La volontà si allena. È la vera forza del freelance. Per riuscire occorre darsi una disciplina. Sai come ci sono riuscita io? Introducendo piccole abitudini e una routine del mattino per iniziare al meglio la giornata.

Avrai sentito parlare del Miracle Morning, il testo di Hal Elrod diventato un bestseller internazionale per aver supportato milioni di persone a cambiare le abitudini al risveglio per aprire la giornata con un’ora di anticipo sulla consueta sveglia e raggiungere una maggiore consapevolezza.

Infine il terzo consiglio è di perseverare nella determinazione. Avrai momenti no, giornate complicate, clienti faticosi, il conto in banca che langue. Fermati. Concediti una pausa al parco o un caffè con un collega amico. Sei un freelance, puoi farlo!

Riprendi fiducia in te stesso. Ritrova la forza che è già dentro di te e ri-parti. L’imprenditore di te stesso sei tu e solo tu.

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