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La Gentilezza che vorrei: scopri il potere trasformativo del benessere consapevole

La gentilezza non è un concetto astratto o un semplice comportamento sociale. È una forza trasformativa supportata da evidenze scientifiche, capace di rivoluzionare la nostra salute, le relazioni e persino il successo professionale. La “gentilezza che vorrei” può diventare un gesto che parte da noi per viverla quotidianamente. Consapevoli che molto dipende da noi e dal nostro modo di elaborare gli eventi che la vita ci mette davanti. E se fossero prove per diventare persone migliori? Più umane?

Ho cercato dati scientifici e ricerche a supporto e in questo articolo vi accompagno alla scoperta di un antidoto per i giorni di rabbia e frustrazione.

Un fondamento scientifico

Spesso ci chiediamo se la gentilezza sia davvero così importante o se sia solo una bella teoria. Le recenti ricerche scientifiche non lasciano spazio a dubbi: la gentilezza ha un impatto misurabile sul nostro benessere.

Uno studio pubblicato sul Journal of Social Psychology (2024) ha monitorato per sei settimane consecutive gruppi di persone che praticavano intenzionalmente la gentilezza. I risultati sono stati sorprendenti: bastano cinque atti di gentilezza a settimana per osservare cambiamenti significativi nel nostro organismo. In particolare, i ricercatori hanno osservato una riduzione del 23% nel cortisolo, l’ormone dello stress, e un aumento del 50% nell’ossitocina, dopo un singolo atto di gentilezza.

Anche il cervello ne beneficia

Il nostro cervello è un organo incredibilmente complesso, e gli scienziati del Berkeley Greater Good Science Center hanno fatto una scoperta affascinante: quando compiamo un atto di gentilezza, specifiche aree del nostro cervello si illuminano come un albero di Natale.

È come se il nostro cervello celebrasse ogni momento di gentilezza attivando:

  • L’insula, il nostro centro dell’empatia, che ci permette di sintonizzarci con le emozioni degli altri
  • La corteccia cingolata anteriore, il direttore d’orchestra delle nostre emozioni
  • I centri di produzione di dopamina, che ci regalano quella piacevole sensazione di benessere dopo aver aiutato qualcuno

Gentilezza e successo professionale: un binomio vincente

Sai che la gentilezza può supportare anche il tuo “successo” professionale? Il mondo del lavoro sta vivendo una vera e propria rivoluzione, neppure tanto silenziosa. Sempre più aziende, nel tentativo di migliorare il clima aziendale, stanno scoprendo che la gentilezza non è solo “una cosa carina da fare”, ma un vero e proprio asset strategico, una leva per prevenire i conflitti. Ne ho parlato con Valentina Vandilli nel nostro nuovo podcast – 42 Guida galattica per il lavoro – su tutte le piattaforme di ascolto e anche su YouTube.

Lavoro e gentilezza

Il Workplace Kindness Index 2023 ha raccolto dati che stanno facendo riflettere manager e CEO in tutto il mondo:

  • Le aziende che hanno fatto della gentilezza un valore aziendale hanno registrato un aumento del 21% nella produttività
  • Il turnover, quel costoso problema che affligge molte aziende, si è ridotto del 27% dove la gentilezza è stata messa al centro
  • Un sorprendente 87% dei dipendenti ha dichiarato che la gentilezza sul posto di lavoro è fondamentale per la loro soddisfazione professionale.

L’effetto domino della gentilezza nella società

Immaginate di lanciare un sasso in uno stagno: i cerchi concentrici che si formano rappresentano perfettamente come la gentilezza si propaga nella società. Il World Happiness Report 2024 ha mappato questo effetto domino, rivelando dati che ci fanno riflettere sulla potenza della gentilezza come agente di cambiamento sociale:

  • Le comunità che hanno abbracciato attivamente la gentilezza hanno visto i conflitti sociali diminuire del 45%
  • Il 92% delle persone conserva nella memoria un atto di gentilezza ricevuto, anche a distanza di anni, dimostrando quanto questi gesti possano essere significativi
  • Nei paesi dove la gentilezza è più diffusa, il volontariato è aumentato del 34%, creando un circolo virtuoso di benessere sociale

Gentilezza e salute: una medicina naturale

Se esistesse una medicina capace di migliorare contemporaneamente cuore, mente e sistema immunitario, non la prenderemmo tutti? Confesso che con la scoperta del mio tempo gentile ho introdotto il QiGong come arte gentile di lunga vita e mi difendo bene.

Secondo gli studi della Mayo Clinic (2023), la medicina – o l’antidoto, come l’ho definita prima – esiste ed è la gentilezza. Le ricerche hanno dimostrato che praticare regolarmente la gentilezza porta a benefici sorprendenti per la nostra salute:

  • Il rischio di malattie cardiache si riduce del 15%, come se facessimo una passeggiata quotidiana
  • L’aspettativa di vita aumenta del 33%, più di quanto facciano molte terapie tradizionali
  • Il nostro sistema immunitario si rafforza.

Un valore economico

Secondo il rapporto sullo Stato Globale del Lavoro 2023 di Gallup, la mancanza di motivazione dei dipendenti e collaboratori costa al mondo circa 8.800 miliardi di dollari all’anno. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che l’ansia e la depressione costino all’economia globale circa 1.000 miliardi di dollari all’anno. Ecco allora che la gentilezza può produrre risultati positivi negli ambienti di lavoro.

Essere gentili è contagioso. Avere cura degli altri aumenta la probabilità che le persone si sentano a proprio agio. Chiedere anziché pretendere favorisce lo scambio e arricchisce il patrimonio di esperienze condivide. Persone coinvolte, lo vedo in aula con i ragazzi e nelle aziende durante i workshop, sono persone felici. Si sentono utili, parti di un sistema.

Non è meraviglioso quando qualcuno ci dice che abbiamo fatto un buon lavoro! Quando le persone ricevono un complimento o parole di riconoscimento, si sentono più soddisfatte, aumentano la loro autostima, migliorano la loro autovalutazione e scatenano emozioni positive.

Il risultato: collaboratori più felici e più impegnati per una causa comune.

Come coltivare la gentilezza nella vita quotidiana

Tutto il movimento attorno alla gentilezza ci invita a coltivarla. Per farlo possiamo immaginarla come un organismo vivente o come un muscolo che merita di essere allenato, giorno per giorno: più lo alleni, più diventa forte. Come possiamo integrarla concretamente nella nostra vita quotidiana? Ti propongo di seguirmi sul mio profilo Instagram in questi giorni. Culminerà con una diretta insieme a Claudia Baldini sulla pagina Facebook dell’arte del comunicare.

In alternativa ecco un percorso pratico che puoi iniziare a seguire da subito:

  1. Inizia con piccoli gesti quotidiani, come sorridere a uno sconosciuto o tenere la porta aperta per qualcuno
  2. Pratica l’auto-compassione, ricordando che essere gentili con se stessi è il primo passo per esserlo con gli altri
  3. Dedica qualche minuto al giorno alla consapevolezza, siediti nella calma e respira
  4. Crea un diario della gentilezza, annotando gli atti di gentilezza che fai e ricevi
  5. Partecipa a iniziative comunitarie, amplificando l’impatto della tua gentilezza

Il Tempo Gentile: una nuova dimensione

Nel panorama della gentilezza consapevole, ho ideato il Tempo Gentile. Un concetto unito a una pratica che ho sviluppato osservando quello che succedeva in me negli alti e bassi della quotidianità. Non si tratta semplicemente di trovare il tempo per essere gentili, ma di trasformare il nostro rapporto con il tempo attraverso la gentilezza. Il Tempo Gentile per me è uno spazio di consapevolezza dove la fretta lascia posto alla presenza, dove l’urgenza si trasforma in importanza.

Il Tempo Gentile si manifesta in tre dimensioni fondamentali:

  1. Tempo per Sé: è quel momento in cui scegliamo consapevolmente di dedicarci alla nostra crescita personale e al nostro benessere. Non è tempo “rubato” agli altri, ma un investimento necessario per essere presenti in modo autentico a noi stessi per portare il nostro Essere più autentico nelle relazioni.
  2. Tempo per gli Altri: è la capacità di essere veramente presenti nell’ascolto e nell’interazione, senza la costante pressione dell’orologio o dello smartphone. È il tempo in cui la qualità supera la quantità.
  3. Tempo per la Comunità: È la dimensione collettiva del Tempo Gentile, dove le nostre azioni consapevoli hanno un impatto sul benessere comune. Penso in un ambiente di lavoro, nella collaborazione tra freelance, in coda alla cassa del supermercato ;-).

Pratica del Tempo Gentile nella quotidianità

Il Tempo Gentile, così come l’ho pensato e lo sperimento, non richiede necessariamente più tempo, ma un approccio diverso al tempo che abbiamo a disposizione.

Spesso ai miei mentee nei percorsi individuali e ai miei studenti in Umanitaria e allo IED- Istituto Europeo del Design, ricordo che dipende da noi riempire di significato il nostro tempo. Possiamo metterci persone e attività che ci donano energia oppure lasciarci prendere dal troppo pensare. A proposito di questo tema, con Maria Cristina Andreoni è in programma una diretta LinkedIn su Chiacchiere intorno al lavoro e al benessere il prossimo 26 novembre alle 12.45.

Ecco alcune pratiche ispirate a questo tempo di vita buona:

  • Pausa gentile: dedicare 5 minuti ogni ora a una micro-pausa di consapevolezza
  • Ascolto profondo: quando qualcuno parla, dare completa attenzione senza pensare alla risposta che vogliamo dare
  • Rituali di gentilezza: creare momenti quotidiani dedicati a piccoli atti di gentilezza più o meno organizzati 😉

L’impatto del Tempo Gentile

Integrando il concetto di Tempo Gentile con i dati scientifici che ho citato sopra, emergono alcuni passaggi che meritano attenzione:

  • La pratica del Tempo Gentile si allinea con la riduzione del 23% del cortisolo osservata negli studi
  • Le pause gentili contribuiscono all’attivazione delle aree cerebrali legate all’empatia
  • L’approccio del Tempo Gentile nel contesto lavorativo si correla con l’aumento del 21% della produttività.

Se sei un dipendente e vuoi trovare motivazione e fiducia, coltiva il tuo Tempo Gentile e se vuoi farlo con me in un percorso dedicato, scrivimi a reverberibarbara@gmail.com.

Frase per ricordare un gesto gentile

Conclusioni: la Gentilezza come scelta consapevole

La gentilezza che vorrei non è un’utopia, ma una possibilità concreta di migliorare la nostra quotidianità supportata, come abbiamo visto, da evidenze scientifiche. La vera sfida non è capire perché dovremmo essere più gentili, ma come possiamo integrare la gentilezza nelle nostre vite in modo autentico e sostenibile.

Investire nella gentilezza significa investire nel nostro benessere personale, professionale e sociale.
È una scelta che ripaga in termini di salute, felicità e successo, ma soprattutto restituisce senso alle nostre vite.